mercoledì 25 agosto 2010

L'Italia degli sprechi


Sempre più spesso assistiamo a levate di scudi da parte dei sindaci, quando lo Stato centrale taglia i trasferimenti; i nostri sindaci si lamentano di non riuscire, di fronte ai continui tagli, a garantire ai propri cittadini un buon livello amministrativo.


A ben guardare però, spulciando tra i bilanci comunali, sembrerebbe che i soldi ci siano sempre per lo sport e per le sagre e le iniziative paesane.

Cominciamo dai soldi distribuiti dai Comuni, ma anche Province e Regioni, allo sport: secondo una stima del Sole 24 ore, gli enti pubblici per sponsorizzare le squadre sportive spenderebbero 12 milioni di euro dei contribuenti. Vediamo qualche caso: la Provincia di Varese regala 50.000 euro al Varese Basket, il Comune di Busto Arsizio 6.025 euro per il Volley Busto A., la Regione Piemonte 200.000 euro per la squadra di volley Asystel Novara, per non parlare dei 2,4 milioni di euro versati negli ultimi anni, precisamente da giugno 2005 a dicembre 2008, dal Comune di Livorno alla società Basket Livorno srl, e purtroppo ne sono rientrati solo 83.000 euro, dopo la messa in liquidazione della società.


Dicevo all'inizio dell'articolo che i Comuni trovano sempre risorse per sport e per sagre e iniziative paesane.

Quanto ci costano queste sagre? Secondo stime fondate, parliamo di 80 milioni di euro per finanziare le sagre di tutto lo Stivale.

Vediamo alcuni esempi: il Comune di Bolzano ha finanziato il festival del cinema porno con 7.000 euro, il Comune di Oreno, in prov. di Milano, ha erogato 10.000 euro per la Sagra della Patata, Roma 15.000 euro per una fiera medievale e 60.000 euro destinati ad una società, incaricata di organizzare la manifestazione "Premio Fabrizio De Andrè". A Monopoli 41 mila euro sono finiti alla sagra della Madonna della Madia.


Tutte feste sacrosante, ma perchè devono pagare gli enti locali, a dispetto di qualunque crisi?


Andrea Scampini - Consigliere comunale Pd



lunedì 16 agosto 2010

Assoedilizia: "Cedolare secca anche sui negozi"


La cedolare secca sugli affitti, cioè la tassazione fissa al 20% sui canoni di locazione, non esaurisce il problema casa in Italia, secondo l'analisi di Assoedilizia, l'associazione che riunisce i proprietari di immobili.
La cedolare non dovrebbe essere introdotta solo per gli appartamenti, ma anche per i canoni di locazione di negozi, uffici e botteghe e per gli usi diversi dall'abitativo.
La cedolare, da una parte, dovrebbe alleggerire la pressione fiscale sulle persone fisiche che locano abitazioni per favorire l'emersione del sommerso e mobilitare i comuni nella lotta all'evasione fiscale nel settore.

Altra questione: la cedolare non si applica ai redditi delle società, ma solo ai redditi delle persone fisiche, ciò può costituire un freno al rilancio dell'investimento nella locazione immobiliare.

Andrea Scampini - Consigliere comunale Pd

giovedì 12 agosto 2010

Confapi: la crisi non è finita


Stefano Valvason, direttore generale di Confapi, afferma che le piccole e medie imprese rialzano la testa dalla crisi, ma non la ritengono ancora finita. " Apprezziamo molto la moratoria della Regione Lombardia- afferma Valvason- che sospende i debiti delle aziende con le banche. Il problema- continua Valvason- è che tutte le aziende che hanno usufruito della moratoria vedono scadere il termine dei dodici mesi e si vedono costrette a pagare le rate quando ancora non sono in grado di farlo.


La ripresa sta partendo adesso, ma non è per tutti. Chiediamo di avere a settembre altri sei mesi di sospensione in modo da poter arrivare a quota diciotto mesi di moratoria. La ripresa va a macchia di leopardo, non è per tutti. Ci sono settori- conclude Valvason- che stanno riprendendo, soprattutto per le aziende che operano con i mercati esteri e con l'UE, perchè a trainarle sono i Paesi extra UE. Chi lavora, direttamente o come indotto, con i Paesi extra UE può contare su maggiori ordinativi.



E sull'occupazione?

Si sono fatti salti mortali- afferma Valvason- per non lasciare a casa nessuno perchè per un piccolo vuol dire perdere un patrimonio di conoscenza e esperienza non facilmente sostituibile. Per questo c'è stato un grande ricorso alle casse integrazioni ordinarie e in deroga. A settembre- conclude Valvason- ci aspettiamo la cassa integrazione straordinaria: per molti è l'unico modo per evitare la mobilità".


Andrea Scampini - consigliere comunale PD



Federalismo fiscale

“Federalismo fiscale: parola magica che, dietro a provvedimenti positivi e condivisibili, sembra tuttavia appaltata a un solo movimento politico (la Lega Nord), che condiziona l’attività di governo e il futuro del Paese. Ogni voce dissonante o criticamente moderata viene tacciata con disprezzo (Bossi con la consueta classe così parla di Famiglia Cristiana: “Scemi e ignoranti”, applausi e risate generali). Povera Italia. Per aiutarvi a farvi un’idea, lasciamo comunque da parte i pregiudizi e aiutiamoci con i documenti. Ve ne allego tre interessanti:

1. la Nota dell’ANCI (Associazione Comuni Italiani) sulla manovra finanziaria e le competenze comunali (in particolare, sulla razionalizzazione ai costi del personale, sul Patto di Stabilità all.art. 14 e sull’istituzione del Consiglio tributario comunale all’art. 18);

2. una bozza del Testo sul Federalismo Fiscale Municipale, che prevede l’istituzione dell’imposta municipale e la cedolare secca sugli affitti (un primo passo di buona volontà, secondo il presidente ANCI Chiamparino);

3. il “famoso” articolo di Famiglia Cristiana di cui parlo qui sopra.

Penso che anche a Magnago e Bienate, alla ripresa dell’attività amministrativa di settembre, si dovrà affrontare la questione e tutti i suoi aspetti applicati alla nostra realtà: non nascondiamoci le difficoltà ma troviamo qualche soluzione. Avremo più risorse da spendere? Saranno premiati i Comuni virtuosi? Le scuole ricominceranno con più serenità? E l’Asilo Nido come va?”

Scarica il testo relativo alla manovra del 4 giugno
Scarica il testo sul decreto del federalismo fiscale comunale
Scarica l'articolo de "Famiglia Cristiana" del 11-08-2010


Consigliere PD-Magnago Gigi Pariani

domenica 8 agosto 2010

Raccolta differenziata: nuove idee per risultati migliori


Siamo quasi al 60% di raccolta differenziata Magnago si conferma anche quest'anno "Comune riciclone" con il 59,5% di raccolta differenziata e un indice di buona gestione del 60%.

Nel 2002 Magnago raccoglieva in modo differenziato 1.590.540 Kg di rifiuti contro 1.662.296 di rifiuti raccolti in modo differenziato; nel 2009 la quota differenziata è salita a 2.115.507 Kg contro una quota indifferenziata di 1.424.550 Kg.

Buono, come si diceva all'inizio, l'indice di buona gestione, che tiene conto oltre che della percentuale di raccolta, anche della riduzione della quantità totale di rifiuti prodotti, della sicurezza dello smaltimento e dell'efficacia del servizio.

Il merito di questi risultati è dei cittadini, che, come sosteniamo da tempo, ormai dal 2007, devono essere sempre sollecitati da parte dell'Amministrazione con serate a tema sui vantaggi della raccolta differenziata. Sarebbe auspicabile che anche le nostre scuole vengano coinvolte a tal proposito.

Finora l'Amministrazione non ha promosso iniziative.
Penso che questi valori possano essere tranquillamente incrementati, non dimentichiamo che ci sono, soprattutto in Veneto, comuni con i nostri stessi abitanti che arrivano all'80% di raccolta differenziata, con indici di buona gestione sopra l'80%.

Se ci crediamo, si può fare!

Andrea Scampini - Consigliere comunale Pd