martedì 28 settembre 2010

Unicredit decapitata

Pochi giorni fa abbiamo appreso delle dimissioni di Alessandro Profumo, l'amministratore delegato di Unicredit, terza banca europea con più di 160.000 dipendenti. Chi controlla Unicredit? Libyan Investment Authority con 2,59%, Central Bank of Libya con 4,98%, Fondo aabar con 4,99%, Black Rock 4,02%, Allianz 2,04%, Fondazione Cariverona 4,63%, Fondazione CRT 3,31%, Carimonte Holding 3,04%, Fondazione Cassamarca 0,8%, tra i privati Famiglia Pesenti 0,5% e Famiglia Maramotti 1,1%.

Unicredit rappresenta una delle poche realtà competitive del sistema italiano, con presenza capillare nei Paesi dell'Est Europa, dove le imprese italiane sono in primissima fila, e dove l'interscambio con il nostro Paese è fortissimo. Il passaggio delle deleghe di Profumo a Dieter Rampl sposterebbe fatalmente l'asse decisionale di Unicredit da Milano alla Germania. In primavera Rampl, quando si è trattato di decidere la nuova organizzazione della banca, aveva assunto il ruolo del mediatore tra gli azionisti italiani e Profumo. E poteva sembrare strano che in alcuni casi si è trasformato, lui straniero, nel rappresentante delle esigenze dei grandi soci italiani.

A Profumo i media e commentatori tedeschi riservano l'onore delle armi. Katharina Kort, editorialista del giornale economico Handelsblatt, sottolinea il comportamento lineare di Profumo, in grado di creare dal nulla il terzo gruppo bancario europeo, di garantirne la navigazione durante la crisi finanziaria, senza bisogno di aiuti statali. A farlo fuori un assurdo gioco di potere, mascherato con un pretesto, la vicenda libica.

Della medesima idea, l'altro quotidiano economico tedesco, il Financial Times Deutschland: " L'Italia perde il suo manager più internazionale e indipendente, un uomo che non confonde la politica con l'economia e che forse è troppo moderno per il suo Paese".

Andrea Scampini - consigliere comunale PD


San Siro aprirà anche la sera con ristoranti e nuovi negozi


La città di Milano è famosa nel mondo, oltrechè per la sua operosità e generosità, per tre cose: il Duomo, la moda e il suo stadio, San Siro, che, secondo gli ultimi dati, è il monumento del capoluogo lombardo più visitato dagli stranieri. Ora San Siro cambia faccia, vuole vivere anche nelle ore piccole.

La Giunta milanese ha in mente di approvare un accordo tra Comune, proprietario dello stadio e il consorzio San Siro 2000, rappresentante di Inter e Milan, che gestisce l'impianto con un affitto di 7 milioni di euro. La grossa novità è il prolungamento solo per i prossimi cinque anni della proporzione che regola l'affitto: non più 50% al comune e il restante 50 per lavori di manutenzione, ma l'affitto cash scenderà al 30% della somma totale, mentre la porzione dei lavori a scomputo salirà al 70%, ovvero 1,5 milioni annui in più da destinare all'ammodernamento dell'impianto.

Con questa convenzione, Inter e Milan potranno investire di più nello stadio, anche perchè le cose da fare sono tante, copertura, sicurezza delle rampe e degli impianti tra il primo e il secondo anello, oltre a un ampliamento del Museo anche multimediale fino al primo piano. Obiettivo finale è la realizzazione di ristoranti e negozi, così da rendere vivo San Siro fino a tarda notte.

Andrea Scampini - consigliere comunale PD


sabato 18 settembre 2010

Facciamo il tifo per Stefano Boeri


Domenica 14 novembre ci saranno le tanto attese primarie per la scelta del candidato sindaco da opporre a Letizia Moratti per la corsa a Palazzo Marino. I contendenti saranno tre: Stefano Boeri, noto architetto milanese, fratello dell'economista Tito, editorialista di Repubblica, professore universitario presso la Bocconi, volto televisivo di Ballarò.

Valerio Onida, ex presidente della Corte Costituzionale e Giuliano Pisapia, avvocato, ex deputato di Rifondazione comunista.


Se dovessi esprimere un voto, non avrei il minimo dubbio a dare la mia preferenza a Stefano Boeri perchè Milano ha bisogno in vista di Expo di una persona che sappia cosa fare; non dimentichiamo che Boeri ha realizzato il Masterplan di Expo. La più grande occasione per Milano deve essere guidata da uno che sa dove mettere le mani, per dirla in maniera piuttosto cruda. Spero poi che, una volta eletto, Stefano convinca Tito, suo fratello, a fare l'assessore al bilancio, magari come esterno; Milano, così, vedrebbe i suoi soldi ben amministrati!

Penso che il Pd abbia scelto la persona più adatta, spero che tutto il partito sia unito intorno a Stefano per permettergli una buona affermazione alle primarie di novembre.

Andrea Scampini - consigliere comunale PD



Scuola: settimane di passione

In Lombardia la scuola è cominciata ufficialmente lunedì 13 settembre e come ogni anno le cose non sono ancora tutte al loro posto. In questo mio articolo non voglio affrontare le problematiche della Riforma Gelmini, che finora ha determinato tagli pazzeschi per importi superiori agli 8 miliardi di euro, come imposto da colui che tiene in mano i cordoni della borsa, tale Tremonti.

Voglio puntare, invece, l'attenzione su chi aspetta di vedersi la cattedra assegnata, e al tempo stesso, su coloro ( gli studenti) che danno sfogo all'immaginazione, pensando a chi andrà ad occupare la cattedra ancora vuota. Il Provveditore Colosio aveva assicurato che per il 13 settembre tutte le cattedre sarebbero state assegnate, così non è stato. Dopo le prime convocazioni ufficiali del Provveditorato, seguono in questi giorni le convocazioni delle cosiddette code, cioè coloro che hanno scelto come seconda sede un provveditorato, ad. esempio il Provveditorato di Milano, che da sempre offre interessanti possibilità di lavoro.

Terminata la convocazione delle code, la parola passerà ai presidi per l'assegnazione dei posti ancora vacanti. Se tutto va bene, da settimana prossima dovremmo essere a regime. Teniamo duro e speriamo che il telefono squilli.

Andrea Scampini - consigliere comunale PD